Key West e Isole Keys

Era Giugno quando, con la California nel cuore e sulla pelle, decisi di acquistare i biglietti aerei per Miami, complice una super offerta alla quale non potevo girare le spalle.
Ogni viaggio ha i suoi clichè, immagini preconfezionate date dalla somma dell’esposizione mediatica, dei racconti di chi c’è stato e da quello che un certo posto ci ispira.
I miei clichè sulla Florida erano tre: la lunga spiaggia di Miami Beach, i coccodrilli delle Everglades e la contaminazione latina delle Isole Keys.

ALLA SCOPERTA DI KEY WEST E ISOLE KEYS

Così un sabato ci mettiamo in macchina e decidiamo di percorrere le quasi duecento miglia che separano Miami da Key West, l’ultima isola dell’arcipelago Keys.
Non sapevo più di tanto cosa aspettarmi, non più del clichè di cui sopra; sono salita in macchina con la curiosità negli occhi e lo sguardo che fuggiva da destra a sinistra e ancora da sinistra a destra: la paura di lasciar scivolare tutto, il timore che rimanga poco nei ricordi è la mia spada di Damocle ogni qualvolta sono in viaggio.

IL tramonto dalle Isole Keys

La strada è una soltanto e si perde nell’orizzonte, serpente di cemento sospeso tra acqua e terra; le isole sono tantissime e frammentate, alcune grosse come un fazzoletto, altre abitate soltanto da una casa. La vegetazione è bassa e selvaggia, le spiaggie ai lati della carreggiata quasi deserte rispetto a Miami; insegne colorate al neon lampeggiano qua e la, tra una high school con centinaia di macchine parcheggiate nelle adiacenze e il nulla per chilometri.
Ci dirigiamo a Key West e il tempo impiegato è il doppio di quello previsto dal navigatore perchè c’è del bello da ammirare dopo ogni curva, su ogni fazzoletto di terra, ad ogni increspatura di Oceano. Raggiungiamo Key West che è quasi ora, non c’è tempo da perdere perchè alle 17.35 si va in scena.

Sunset is still my fav color.

Amo i tramonti: non si è mai troppo lontani da casa per godere del confortante ripetersi di un tramonto.
Avete mai sentito parlare del tramonto di Mallory Square?
Centinaia e centinaia di persone si riversano sul molo, davanti la linea dell’orizzonte a centottanta gradi: il sole che muore sul golfo del Messico, il rosso color del fuoco che abbraccia il blu dell’Oceano. Occhi incollati fino all’ultimo, minuscolo pezzettino di sole visibile e poi scatta l’applauso: perchè il vero spettacolo è quello della natura che si ripete giorno dopo giorno.

Il tramonto a Key West da Mallory SquareIl tramonto a Key WestIl tramonto sul Golfo del Messico a Key West

Key West è rinomata per la vita notturna: i locali e ristoranti si alternano su Duval Street e dintorni ed è impossibile annoiarsi.
Consigliato il Sloppy Joe’s bar: locale del cuore di Ernest Hemingway, questo posto conserva l’atmosfera di vecchio bar.
Sedersi su uno degli alti sgabelli al bancone, ordinare una birra e un hamburger mentre la musica dal vivo riecheggia già nel primo pomeriggio, è qualcosa che vale la pena di vivere.

Impossibile andare a Key West e non visitare il Southernmost Point: qui ci si trova nel punto più a sud di tutti gli Stati Uniti, da qui ha inizio il sistema stradale degli USA e il Mile Zero, miglio numero zero. Come se tutto ciò non bastasse, da qui Cuba dista solo 90 miglia mentre Miami più di 150: ecco perchè Key West non sembra americana, ecco perchè vale la pena spingersi fino a qua.

Southernmost point a Key West Key West night lifeKey West tshirtIsole KeysNatura delle isole Keys

Cosa fare a Key West? Vivere.
Girovagare per le strade, perdersi nei negozi di souvenir, ammirare l’Oceano mentre il sole cuoce la pelle e fa socchiudere gli occhi.
Sorseggiare una limonata fresca mentre si sta ancora decidendo dove pranzare, incantarsi davanti a uno dei tanti artisti agli angoli della strada.
Camminare avanti e indietro, rincorrere una striscia d’ombra e acquistare un sigaro o due: la vicinanza con Cuba si fa prepotentemente sentire anche in questo modo.
Noleggiare una bici e godere della brezza che passa tra i capelli e li scompiglia, meravigliarsi di quanto quest’isola sia a portata di pedalata e stupirsi del senso dell’orientamento ritrovato, come e meglio di quando si è a casa propria.

Cosa fare quando si è sulla strada del ritorno? Osservare.
Il tramonto nelle isole Keys è una cosa seria, anzi serissima e non solo a Key West.
Questo lempo di terra mi ha regalato cieli mozzafiato, nelle sfumature del rosa e del rosso.
Così capita di scrutare la strada, vedere un piccolo slargo sulla destra dove un paio di macchine sono placidamente ferme, mettere la freccia e fermarsi.
Una stradina sterrata, un sentiero palafittato sulla spiaggia, un piccolo chiosco, Oceano e cielo che si fondono come fossero una cosa sola e per un momento non saprei riconoscere dove è cielo e dove è mare.

Il consiglio numero uno rimane solo questo: feel the moment.
Non c’è un modo giusto per vivere un viaggio e io l’ho capito finalmente durante i giorni passati nelle isole Keys: vivere l’attimo, farsi trasportare dalle sensazioni, non chiedersi come e perchè ma solo respirare a pieni polmoni e gioire dell’essere qui e ora.

Guidando per le isole KeysVeduta isole KeysIl tramonto e un gabbiano che vola Dettagli couple goals

Di ritorno a Miami, un piccolo consiglio su dove passare la notte: Aloft Hotel in zona Doral.
Una struttura moderna e accogliente, situata a un passo dalla zona commerciale piena di divertimento e attrazioni.
Dal mio soggiorno all’Aloft porterò sempre con me la speciale accoglienza riservata dallo staff: un welcome kit recapitato in camera da letto, una coccola che dopo un duro viaggio viene apprezzata il doppio. Passare una notte all’Aloft significa comfort a 360 gradi: la piscina all’aperto permette qualche ora di relax puro mentre le serate sono ravvivate dall’intrattenimento nel W XYZ bar, situato accanto alla reception. Sorseggiare un drink mentre si assiste a una live jam session, il tutto comodamente in felpa e scarpe da ginnastica senza il pensiero di dover chiamare un taxi / dover guidare: questa sì che è vita! Grazie Aloft Miami Doral

A presto con tante, tantissime foto: Miami nel cuore.

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